Pelvic Pain Forum - Convegno interdisciplinare sul Dolore Pelvico Cronico

Questo articolo è stato pubblicato sulla rivista periodica dell’AISD: DAC 2/2025

Il dolore pelvico cronico è una patologia complessa che richiede un approccio multidisciplinare integrato, capace di andare oltre i confini tradizionali delle singole specialità mediche.

Il capoluogo emiliano ha ospitato una giornata di grande valore scientifico e umano con il Pelvic Pain Forum, un evento che ha riunito professionisti sanitari di diversa provenienza specialistica e rappresentanti delle associazioni dei pazienti per affrontare una delle problematiche più sottovalutate e complesse del panorama medico contemporaneo: il dolore pelvico cronico.

Un razionale clinico importante
Il dolore pelvico cronico rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria silenziosa. Con un’incidenza che colpisce fino al 20% delle donne in età fertile e una percentuale minore ma pur sempre significativa della popolazione maschile, questa condizione ha un impatto devastante sulla qualità di vita dei pazienti, spesso costretti a percorsi diagnostici e terapeutici lunghi e frammentati.
“L’idea di organizzare questo forum è nata durante una delle mie giornate ambulatoriali, dopo aver ascoltato l’ennesimo racconto di una paziente con dolore pelvico cronico, in cui emergeva la descrizione del suo calvario dura- to diversi anni fatto di diagnosi mancate, terapie inefficaci e, soprattutto, la sensazione di non essere capita”, spiega il dottor Antonio Gioia, medico algologo, Rappresentante Regionale AISD per l’Emilia-Romagna e Responsabile Scientifico dell’evento.

“Ero l’ultimo specialista di una lunga lista che aveva consultato, ma nessuno sembrava giungere ad una visione completa del caso. In quel momento ho realizzato quanto nell’ambito del dolore pelvico cronico, seppur con alcune eccezioni, ci sia ancora una forte frammentazione dell’assistenza medica, molto di più che in altri ambiti. L’importanza di questa tematica richiede uno sforzo di comunicazione e interazione tra i clinici che è alla base del concetto di approccio interdisciplinare. Quelle parole mi hanno colpito profondamente, stimolato a pensare ad una piattaforma di confronto che potesse favorire l’integrazione tra diverse discipline mediche su questo tema”.

L’interdisciplinarietà ha rappresentato il vero punto di forza del Pelvic Pain Forum, mettendo attorno allo stesso tavolo specialisti che tradizionalmente operano in ambiti separati: anestesisti esperti in terapia del dolore, ginecologi, urologi, fisiatri, psicologi clinici, ostetriche e fisioterapisti specializzati nel pavimento pelvico.

Il responsabile scientifico, con il comitato scientifico composto dal dott. Emanuele Piraccini, Responsabile del U.O. di Terapia del Dolore dell’ospedale Bellaria e dalla dott.ssa Giulia Biondi, medico algologo dell’Ospedale Bellaria hanno stilato un programma scientifico con l’obiettivo di affrontare il dolore pelvico cronico da ogni angolazione possibile, dall’eziopatogenesi ai meccanismi neurobiologici, dalle strategie diagnostiche innovative agli approcci terapeutici più avanzati.

I ginecologi hanno trattato le problematiche specifiche femminili, dall’endometriosi alla vulvodinia, mentre gli urologi hanno approfondito l’attenzione sulle sindromi dolorose maschili e le disfunzioni vescicali correlate. La componente riabilitativa è stata affrontata dalla fisiatra e dalla fisioterapista specializzate nelle disfunzioni del pavimento pelvico, che hanno illustrato protocolli specifici di valutazione e trattamento. La psicologa clinica ha evidenziato l’importanza della componente psico-comportamentale nella genesi e nel mantenimento del dolore pelvico cronico. Gli anestesisti algologi hanno presentato le più recenti evidenze sui meccanismi fisiopatologici del dolore cronico, le terapie farmacologiche più indicate e le tecniche interventistiche avanzate come radiofrequenze e neuromodulazione. Interesse particolare hanno generato le relazioni sulle terapie a base di cannabis medica e i trattamenti di medicina orientale come l’agopuntura.

“Vedere i ginecologi interagire con gli urologi, la psicologa interfacciarsi con la fisiatra, i terapisti del dolore portare l’evidenza di approcci terapeutici specialistici e interventistici, ascoltare ogni clinico condividere gli strumenti diagnostici e le opzioni terapeutiche, è stato per me un momento di profonda soddisfazione professionale. Abbiamo fatto un passo verso l’abbattimento di quelle barriere invisibili che spesso impediscono una vera collaborazione tra specialisti” sottolinea il dott. Gioia.

Il valore aggiunto del confronto con le associazioni di pazienti
Uno degli aspetti distintivi e più apprezzati del convegno è stata la presenza delle associazioni di pazienti, che hanno potuto condividere alcune esperienze personali e dialogare direttamente con i clinici in una sessione dedicata. Questo confronto ha permesso di mettere in luce proprio gli aspetti cruciali spesso sottovalutati nella pratica clinica, quali l’impatto psicosociale della malattia, le difficoltà nel percorso diagnostico, le aspettative e i bisogni reali dei pazienti, l’importanza di un approccio olistico che consideri non solo il controllo del sintomo ma anche le implicazioni sulla qualità di vita complessiva.

Riconoscimenti istituzionali di prestigio
Il valore scientifico dell’evento è stato riconosciuto attraverso prestigiosi patrocini istituzionali che ne hanno sottolineato l’importanza nel panorama medico nazionale. Il convegno ha ottenuto il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Bologna, della società scientifica AISD (Associazione Italiana per lo Studio del Dolore), dell’EFIC (European Federation of IASP Chapters), della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO).

Questi riconoscimenti testimoniano il contributo del Pelvic Pain Forum alla formazione dei professionisti sanitari.

Un appuntamento da ripetere
I feedback raccolti al termine della giornata hanno confermato il pieno successo dell’iniziativa. I circa cento partecipanti, provenienti anche da fuori regione, hanno espresso grande apprezzamento per la scelta degli argomenti, la qualità scientifica dei contenuti, e soprattutto per l’opportunità di confronto interdisciplinare e con le associazioni dei pazienti.

L’elevata partecipazione e l’entusiasmo mostrato hanno confermato l’idea di rendere questo evento un appuntamento annuale, un punto di riferimento anche nazionale per tutti i professionisti che si occupano di questa complessa patologia.

Un segnale incoraggiante che lascia ben sperare per il futuro della cura del dolore pelvico cronico in Italia.

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